Brioscia col tuppo di Antonio Chiera - Ricetta - Il ricettario di Antonella Audino
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Brioscia col tuppo di Antonio Chiera

Brioscia col tuppo di Antonio Chiera


Non esiste un’estate in Sicilia senza la brioche con granita o con gelato, che sia mangiata a colazione o a pranzo o a cena il siciliano troverà il momento giusto per gustarla seduto ad un tavolino gossrvando ” u passio” estivo.

In estate del resto ogni appuntamento, che sia con gli amici, con il collega di lavoro, al mare, è per la granita, è un modo di stare insieme. di chiacchierare , di vedersi, di passare un pò di tempo in relax , in realtà è una vera e propria nostra consuetudine estiva, anche un modo per concludere una serata dopo un’arena per non dirsi frettolosamente ciao.

La granita più che un’usanza alimentare è un rito, un’abitudine che richiede calma e lentezza, proprio un modo di essere e di fare per il siciliano. Per le strade dei paesi e delle città ancora arriva il camioncino che fischiando richiama l’attenzione del vicinato ed è uno sciamare di bambini, e non solo, per prendere le granite e le briosce da portare a casa e consumare comodamente a casa nelle lunghe mattinate estive.

Si, le ho chiamate broscie e non è un errore grammaticale, qui si chiama proprio Brioscia, niente francesismi, solo cose e termini nostri per una ricetta tipica che ha conquistato noi siciliani ed il mondo.

Quale turista non ricorda del suo viaggio la granita e la brioscia?

Inizialmente il turista è restio, pensa a questa botta di freddo di prima mattina e vorrebbe allungare la mano sul consueto cornetto, ma anche il cameriere del bar scuote sconfortato la testa, perchè se in estate si fa colazione in un bar, un errore del genere non si può fare, a colazione è categorica la granita.

Caffè, cioccolato, mandorla, fragole, limoni, gelsi, tra le più comuni ,ormai anche tante varianti e contaminazioni, ma qualsiasi cosa si scelga la brioscia deve essere accanto al bicchiere , alta, soffice , morbida con la sua superficie dorata e lucida e con il suo tuppo in bella mostra.

Sappiate che per mangiare la brioscia si comincia sempre dal tuppo, e sappiate anche che se per caso pensate, anche per gioco, di prendere il tuppo della broscia dell’amico che siede con voi al tavolino può finire un’amicizia o anche un amore se la rubate al fidanzato, il tuppo sacro e libidinoso non si tocca mai a nessuno!

per troppo amore si può cedere, ma non va mai rubato!Buone come mai, miggliori di qualunque bar o pasticceria della zona con la loro estrema morbidezza conquistano e non se ne può più fare a meno.

Immaginate quante prove e ricette, ma ormai sul mio blog trovate le uniche migliori delle originali, ovvero quelle del maestro Chiera e son fiera d'aver avuto il permesso a pubblicare del caro maestro nonchè caro amico



Ingredienti brioscia col tuppo

  • 1 kg di farina w 350
  • 150 g di uova intere
  • 150 gg di burro
  • 130 di zucchero
  • 15 g di malto
  • 15 g di sale 6
  • 480 g di latte
  • 30 g di lievito di birra
  • 40 g di pasta di arance
  • 20 g di pasta di vaniglia

Preparazione brioscia col tuppo

Impasto

  1. inserire tutti gli ingredienti eccetto burro, sale ed aromi nella ciotola della planetaria con la spirale ed impastare fino ad incordare.
  2. Aggiungere il burro freddo , ma morbido ed il sale in due volte facendo assorbire riportando l'impasto in corda. Aggiungere gli aromi ,incordare bene e terminare l'impasto.
  3. Raccogliere l'impasto, poggiare in ciotola ed attendere il raddoppio, ci vorranno circa due ore. Ribaltare su un piano e spezzare in porzioni da 90 per la brioche e 30 il tuppo per delle brioche grandi.
  4. Pirlare leggeremente le parti, allargare in centro con due dita ed inserire il tuppo. Poggiare in teglia e far lievitare al raddoppio, ci vorranno circa 40 minuti. Spennellare con pari peso di tuorlo e latte ed infornare a 170° statico per circa 15 17 minuti.

Ecco il risultato