Bombe fritte salate di rosticceria siciliana - Ricetta - Il ricettario di Antonella Audino
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Bombe fritte salate di rosticceria siciliana

Bombe fritte salate di rosticceria siciliana


Le bombe fritte con prosciutto e formaggio, grande classico della rosticceria siciliana, le più amate, le più gettonate, le più contese nel buffet delle feste.

Oggi le propongo a voi con piccole varianti rispetto alla scorsa ricetta e sono ancora più soffici per l’uso in preparazione del lievitino che dona una marcia in più rispetto alla classica preparazione diretta.

Qui in Sicilia, ed io vi scrivo da Catania, le bombe fritte si consumano tutto l’anno da natale a ferragosto, non c’è festa, banchetto, riunione che non le preveda perchè sono tanto amate nella loro semplicità e morbidezza e poi perchè sono fritte e si sa la frittura regala attimi di puro piacere sia nel dolce che nel salato.

Ricetta che presento sempre ai miei corsi e che è sempre tanto apprezzata , in tanti hanno replicato ed io quando vedo le belle immagini delle preparazioni dei miei corsisti sono estremamente felice, perchè un corso non è una ricetta, ma una giornata di apprendimento e di applicazione pratica e tante tecniche spesso poche conosciute mai scritte .

A questo proposito vi suggerisco di leggere questo articolo dove spiego come incordare un impasto, o ancora qui ,dove troverete tutti i termini della panificazione, magari potrete trovare qualcosa di nuovo, che non sapete, che desta la vostra curiosità, chissà…

E’ passato un pò di tempo ed è giunta l’ora di condividere con il mio grande seguito di lettori questa ricetta, tra l’atro siamo in pieno periodo di carnevale, un’occasione in più per friggere e sentir sfrigolare l’olio e pregustare tale bontà.

La ricetta è molto semplice , adatta proprio a tutti anche i principianti ed anche a chi usa solo il bimby , quindi nessuna scusa per non provare e poi ricordate di taggarmi per farmi vedere i risultati!



Ingredienti Bombe fritte salate di rosticceria siciliana

  • Ingredienti lievitino bombe fritte salate
  • 250 g di farina 0
  • 250 g di acqua
  • 10 g di lievito
  • Ingredienti impasto
  • 200 g di farina 0
  • 50 g di farina 00
  • 50 g di acqua
  • 40 g di zucchero
  • 25 g di strutto
  • 10 g di sale

Preparazione

Preparazione lievitino

  1. Mescolare la farina nell'acqua dove avremo sciolto il lievito ed attendere che il lievitino sia gonfio e pieno di bollicine , ci vorranno circa 90 minuti
  2. Procedimento impasto

  3. Aggiungere al lievitino usando la spirale, metà della farina ,tutto lo zucchero e metà dell'acqua ed avviare l'impasto alla minima velocità finche non viene assorbita la farina, aggiungere l'altra farina l'acqua a filo con la spirale in movimento e d aumentare la velocità incordando l'impasto.
  4. Ad impasto incordato inserire lo strutto a fiocchetti successivi ed il sale incordare bene e chiudere l'impasto avendo cura di non farlo riscaldare. Raccogliere l'impasto poggiare in ciotola , rincalzare l'impasto arrotondando e sigillare con pellicola ed attendere il raddoppio a 26° .
  5. A lievitazione compiuta ribaltare l'impasto sul piano di lavoro leggermente spolverato di farina , dare due pieghe successive a portafoglio, coprire a campana ed attendere circa venti minuti prima di porzionare l'impasto.
  6. Dividere con il tarocco pezzi da 80 g , arrotondare leggermente. Dopo aver arrotondato tutte le palline appiattire con i polpastrelli e poggiare al centro il prosciutto cotto e la mozzarella, poi chiudere pizzicando tutti lati , chiudere come un fazzoletto e con chiusura sotto poggiare su un vassoio con carta forno.
  7. Coprire con pellicola e far lievitare per circa 60 minuti prima di friggere. Per la frittura usare olio di arachidi e con un termometro apposito cominciare a friggere a 170° in un pentolino alto e stretto in modo che le bombe possano rivoltare e girare e cuocere in maniera uniforme. Se si possiede una friggitrice tanto meglio perchè la temperatura rimane stabile assicurando una frittura perfetta.
  8. Poggiare le bombe su carta assorbente per evitare l'eccesso di unto , mangiarle calde anche a costo di scottare la lingua.

Ecco il risultato