Paposce vichesi ovvero il pane dell'amicizia - Ricetta - Il ricettario di Antonella Audino
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Paposce vichesi ovvero il pane dell'amicizia


Dovete sapere che c’era un tempo che non sapevo fare il pane, proprio una disperazione, qualsiasi cosa facessi risultato disastroso!

Per il resto riuscivo a far benino tutto , anche grandi lievitati il cui impegno è considerevole , ma il pane …che in maniera elementare e spiccia è solo acqua e farina per me diventava impossibile!

Con il tempo ho scoperto che oltre acqua , farina e lievito ci sono tanti, ma tanti altri ingredienti difficili da trovare, ma non impossibili per chi ha costanza è questi sono custoditi dentro di noi….

La voglia di farcela nostante le numerose sconfitte, l’amore per il pane, la dedizione e la conoscenza delle farine, delle tecniche, dei lieviti, del tempo, la costanza e la caparbietà e poi non per ultimo l’AMICIZIA.

Riesco a fare ormai il pane fischiettando perchè sono sempre stata presa per mano da grandi amiche e grandi donne, che non ho stolkerizzato, ma si sono prese cura di me e colmato i vuoti e lacune che da sola non riuscivo a colmare e neanche a vedere ed in verità, vergognandomene pure, dicevo che non amavo fare il pane quasi a non voler ammettere le sconfitte esattamente come la volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba.

Tutto è cominciato con Marica che non si rassegnava a vedere la bruttura dei miei pane ed il mio non dedicarmi nel modo giusto, grazie a lei ho sfornato il mio primo pane in pentola, peccato che per farlo comprai una pentola con i manici di plastica, ma questa è un ‘altra storia e sono sicura che vedendo il mio pane di oggi ancora ride degli inizi.

Poi arrivarono le paposce che mi fecero riconciliare con il pane perchè talmente facili che il successo era sempre assicurato.Ecco bisogna cominciare all’ ABC prima di pensare alla S ed alla T e così con lei cominciò il mio percorso poi guidato da tante meravigliose amiche che mi hanno consigliato anche per l’uso della pasta madre e del licoli alle quali mille volte ho chiesto aiuto che non si sono mai stancate di spiegare.

Capirete perchè per me il PANE è sinonimo di AMICIZIA perchè grazie al pane le nostre amicizie si sono consolidate, cresciute ed unite proprio come in una meravigliosa sbocciatura del pane e se in certi momenti ci si allontana

“Non si dividono mai le strade di chi davvero si vuole bene. Potranno esserci pause, percorsi diversi, incroci sbagliati, ma chi si vuole bene per davvero, troverà sempre un modo per ritrovarsi…”Dora e Basta

In fin dei conti del pane ho poco da dire, meravigliosi panini che ricordano la focaccia, specialità slow food del Gargano a buona ragione perchè, se già a casa sono eccezionali, chissà come saranno a Vico, paese d’origine, cotte nel forno a pietra e condite con il meraviglioso olio pugliese e farcite con i loro latticini e prodotti locali.

Semplici da realizzare, facili ,veloci per l’uso di lievito di birra si possono anche realizzare con pasta madre e farcire a volontà. E se rimpiango i latticini pugliesi rimedierò con la parmigiana o caponata nel panino che dirette mi consolerò?



Ingredienti Paposce vichesi ovvero il pane dell'amicizia

  • Ingredienti lievitino paposce
  • 125 g di acqua
  • 125 g di farina
  • 5 g di lievito di birra
  • Ingredienti impasto
  • 600 g di farina 0
  • 200 g di semola
  • 500 g di acqua
  • 15 g di sale
  • 1 cucchiaio di olio EVO
  • Con pasta madre
  • 600 g di farina 0
  • 200 g di semola
  • 150 g di pasta madre rinfrescata e matura
  • 15 g di sale
  • 15 g di sale
  • 1 cucchiaio di olio EVO

Preparazione

  • Preparazione lievitino
    1. Mescolare acqua lievito e farina e dopo aver coperto aspettare il raddoppio
    2. Preparazione impasto

    3. Lasciare in autolisi le farine miscelate con 400 g di acqua. Quando il lievitino è pronto versarlo sulla massa autolitica, iniziare ad impastare e gradualmente aggiungere la rimanente acqua (100 g), con l'ultimo inserimento di acqua inserire anche il sale. rifinire l'impasto ed aggiungere l'olio a filo. Impastare fino ad incordatura ( 15/20 min. )
    4. Arrotondare e lasciar riposare a campana per 15 min. Fare un giro di pieghe a tre e dopo 30 min. mettere in ciotola coperta e far lievitare in luogo tiepido.
    5. Al raddoppio versare l'impasto sulla spianatoia cosparsa di semola e dividere in pezzi da 200 g, allungarli prendendo l'impasto da sotto e accendere il forno a 250° gradi. Quando la temperatura sarà raggiunta infornare (possibilmente su pietra refrattaria) e cuocere per 15 minuti
    6. Procedimento con pasta madre

    7. Lasciare in autolisi le farine miscelate con 400 g di acqua e lasciar riposare coperto per 30 minuti ( anche più, se fa comodo). Trascorso questo tempo, Sciogliere la PM nella restante acqua e aggiungerla alla massa autolitica, iniziare ad impastare e quando è completamente inserita aggiungere anche il sale. Incordare l'impasto e aggiungere l'olio a filo mantenendo sempre l'incordatura
    8. Arrotondare e lasciar riposare a campana per 15 min. Fare un giro di pieghe a tre e dopo 30 min. mettere in ciotola coperta e far lievitare in luogo tiepido.
    9. Al raddoppio versare l'impasto sulla spianatoia cosparsa di semola e dividere in pezzi da 200 g, allungarli prendendo l'impasto da sotto e accendere il forno a 250° gradi. Quando la temperatura sarà raggiunta infornare (possibilmente su pietra refrattaria) e cuocere per 15 minuti.

    Ecco il risultato